Dopo le polemiche scatenate dalla Drag Queen Sister Roma, Facebook potrebbe fare marcia indietro sull’obbligatorietà dei “nomi reali” all’interno dei profili. Come sottolineato dalla Drag Queen e da molto esponenti della comunità Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender, dietro la scelta di un nome diverso può esserci un bisogno di anonimato o di affermazione della propria personalità e identità sessuale. Insomma non è un gioco o un espediente per “nascondersi” senza ragione. Facebook ha subito chiesto scusa promettendo di “mettere mano alle regole” pur dichiarando di non voler rinunciare a distinguersi dagli altri social, caratterizzati da molti profili con pseudonimi. L’idea è quella di rispettare i bisogni degli utenti LGBT senza smettere di lottare contro gli account fasulli e potenzialmente pericolosi. Non è chiaro come Facebook possa riuscire a verificare tali informazioni.
Facebook ci ripensa sull’uso di soprannomi
