Di LUCA PATRIAN
Dopo anni di richieste da parte della community, Ubisoft ha finalmente ambientato un capitolo principale della saga Assassin’s Creed nel Giappone feudale. Assassin’s Creed Shadows è un titolo ambizioso che punta a coniugare l’approccio stealth classico delle origini con l’impianto RPG più recente. Disponibile anche su PC, questo nuovo episodio rappresenta un punto di svolta non solo per l’ambientazione, ma anche per la struttura di gioco, proponendo una doppia narrativa e meccaniche di gameplay asimmetriche.
La versione PC, nello specifico, si distingue per una resa grafica notevole, ma porta con sé anche qualche incertezza dal punto di vista dell’ottimizzazione. Vediamo nel dettaglio cosa funziona, cosa convince meno e se Assassin’s Creed Shadows è davvero il titolo che i fan attendevano da più di un decennio.

Due protagonisti, due stili di gioco
La principale novità di Assassin’s Creed Shadows è la presenza di due protagonisti giocabili: Naoe, una shinobi esperta dell’arte dell’infiltrazione, e Yasuke, un samurai africano ispirato a una figura realmente esistita, dotato di forza e resistenza fuori dal comune.
La scelta non è solo narrativa ma influisce profondamente sul gameplay: Naoe predilige un approccio silenzioso, con meccaniche stealth evolute, strumenti da shinobi, e la possibilità di arrampicarsi e infiltrarsi in modo fluido. Yasuke, al contrario, incarna la forza bruta, l’onore del combattimento aperto, e utilizza armi pesanti come naginata e katana.
L’alternanza tra i due non è forzata: in molte missioni si può scegliere chi utilizzare, offrendo un’esperienza personalizzabile che cambia sensibilmente in base allo stile preferito del giocatore. Questa dualità, unita a una mappa variegata e reattiva, dona al gioco una profondità inedita per la serie.
Un mondo vivo e reattivo
Ambientato durante il periodo Azuchi-Momoyama, Assassin’s Creed Shadows propone un Giappone in fermento, tra guerre di unificazione, scontri tra clan e mutamenti sociali profondi. Le ambientazioni sono il punto forte: Kyoto, piccoli villaggi rurali, castelli fortificati, foreste di bambù, risaie e templi buddisti sono ricreati con una cura maniacale.
Il ciclo giorno-notte e il meteo dinamico hanno un impatto sul gameplay: la pioggia può mascherare i suoni, l’oscurità favorisce le azioni furtive, mentre di giorno i nemici sono più attenti. Anche gli NPC rispondono in modo realistico, reagendo a suoni sospetti o comportamenti anomali, con un sistema di intelligenza artificiale finalmente convincente.
La mappa non è eccessivamente grande, ma è densa di contenuti, eventi dinamici, segreti nascosti, attività opzionali e missioni secondarie ben scritte, spesso con risvolti morali non banali.
Gameplay: tra stealth e azione
Con Naoe, le meccaniche stealth brillano: il level design favorisce l’infiltrazione, il parkour è tornato agile e fluido, e gli strumenti da ninja (shuriken, kusarigama, bombe fumogene) ampliano le opzioni a disposizione. L’eliminazione silenziosa, le distrazioni ambientali e l’occultamento dei corpi ricordano da vicino i capitoli più amati dai fan storici, come Assassin’s Creed II o Brotherhood.
Con Yasuke, l’azione prende il sopravvento. I combattimenti sono lenti ma potenti, ogni colpo ha peso, e lo stile di lotta è influenzato dalle armi equipaggiate. Lo scontro con più nemici contemporaneamente richiede gestione dello spazio, parate e uso strategico delle tecniche speciali. Il sistema di progressione è solido, con abilitaà da sbloccare e personalizzazioni che permettono build differenti per entrambi i personaggi.
Narrativa e scrittura
La trama è più concentrata e coerente rispetto agli ultimi capitoli. L’intreccio tra i due protagonisti è ben gestito, con cutscene credibili, dialoghi curati e colpi di scena ben distribuiti. I temi trattati spaziano dalla lotta per la libertà personale all’identità culturale, passando per il conflitto tra dovere e desiderio.
Ubisoft ha scelto un tono più maturo, evitando eccessi comici o semplificazioni. Anche l’Animus e la componente “moderna” sono presenti, ma con discrezione, senza interrompere troppo il flusso narrativo principale.

Prestazioni e ottimizzazione su PC
Su configurazioni high-end, Assassin’s Creed Shadows mostra il meglio di sé: texture in 4K, ray tracing nei riflessi e nell’illuminazione globale, draw distance amplissima e dettagli ambientali minuziosi. Il supporto a DLSS 3 e FSR 3 consente ottime performance anche in 1440p e 4K.
Tuttavia, non tutto è perfetto. Su sistemi di fascia media (come RTX 3060/3070), si notano cali di frame rate nelle aree più affollate o durante i combattimenti complessi. Alcuni bug minori, come NPC bloccati o texture che caricano in ritardo, persistono, sebbene Ubisoft stia rilasciando patch correttive con una certa regolarità.
L’interfaccia è completamente personalizzabile, e il gioco supporta nativamente le mod, aprendo la strada a contenuti aggiuntivi fan-made e migliorie future.
Sonoro e colonna sonora
Dal punto di vista sonoro, Assassin’s Creed Shadows è impeccabile. I suoni ambientali sono ricchi e realistici: il fruscio del vento tra i bambù, il rumore della pioggia sul legno, il rintocco delle campane nei templi creano un’atmosfera immersiva.
La colonna sonora fonde strumenti tradizionali giapponesi con arrangiamenti orchestrali moderni, seguendo l’azione senza essere invadente. Il doppiaggio è disponibile in più lingue, tra cui giapponese, inglese e italiano. Particolarmente riuscita l’interpretazione in lingua originale, che aggiunge autenticità.
Conclusione: tra le ombre, la luce di un grande capitolo
Assassin’s Creed Shadows è, a tutti gli effetti, uno dei capitoli più riusciti della saga moderna. Riesce a fondere l’anima stealth dei titoli classici con la struttura RPG degli ultimi episodi, evitando gli eccessi di Valhalla e recuperando ritmo, coerenza e concentrazione.
La scelta di ambientare l’avventura in Giappone non è solo fan service, ma una decisione coraggiosa e ben sviluppata. Il gameplay a due anime funziona, la narrazione convince, e l’impatto visivo su PC è da standing ovation (bug permettendo).
Per chi ha seguito Assassin’s Creed sin dall’inizio, questo capitolo rappresenta una sintesi e un’evoluzione. Per i nuovi arrivati, è un punto d’ingresso eccellente. Tra azione, esplorazione e immersione culturale, Shadows è un viaggio che merita di essere intrapreso, armati di lama celata… o di naginata.
Voto: 9